Dantini, Le forme del divino. Problemi di arte sacra tra prima modernità e Novecento
Da Erasmo a Calvino, da Dostoevskij a Florenskij, Heidegger, Simone Weil, Pasolini.
Michele Dantini insegna Storia dell’arte contemporanea all’Università per Stranieri di Perugia e a IMT Scuola di Alti Studi di Lucca.
Con la prestigiosa casa editrice Il Mulino pubblica questo volume dove indaga e interroga i teologi della prima età moderna che hanno espresso un ragionato dissenso in rapporto alle avanguardie otto-novecentesche, rivendicando invece il fondamento metafisico o religioso dell’immagine.
“Quello che qui presento – scrive l’Autore nell’Introduzione – è una teoria dell’immagine esemplificata storicamente. (…) A spingermi in tale direzione di una ricerca teorica sono stati al tempo stesso un’impellenza e un distacco”.
Il testo è strutturato in 5 capitoli:
I. Mense terrene e mense celesti
II. «Amore attivo». La Madonna Sistina in Fëdor Dostoevskij
III. Martin Heidegger 1931-1948: arte e storia dell’arte nei Quaderni neri
IV. La bellezza di Dio. Arte e culto in Pavel Florenskij
V. Arte, religione e politica nel Vangelo secondo Matteo (1964) di Pier Paolo Pasolini
Nel mondo occidentale le immagini dipinte o scolpite sono state per lungo tempo considerate «incarnazioni» del Divino, e hanno trovato in questa loro natura duplice, celeste e terrena insieme, la propria giustificazione.
Nel divenire uomo, Cristo stesso si è fatto «figura» fondando per i Padri della Chiesa la legittimità dell’immagine.
Le immagini di culto hanno, dunque, potuto acquistare nei millenni dimensioni affettive e liturgiche: esse sostengono, accolgono, ravvivano il vincolo che tiene insieme una comunità, così nel cristianesimo occidentale sino alla Riforma e nel cristianesimo ortodosso.
Michele Dantini, Le forme del divino. Problemi di arte sacra tra prima modernità e Novecento, Bologna, Il Mulino, 2024, pp. 240, € 24,00.