Barbera, Le piazze vuote. Ritrovare gli spazi della politica
Sulla necessità di progettare un futuro condiviso a partire dagli spazi della politica e dai luoghi di vita e di lavoro delle persone.
Filippo Barbera è professore ordinario di Sociologia economica e del lavoro presso il Dipartimento CPS dell’Università di Torino e fellow presso il Collegio Carlo Alberto. Si occupa di innovazione sociale, economia fondamentale e sviluppo delle aree marginali. Scrive per “il manifesto”, fa parte del direttivo dell’associazione Riabitare l’Italia, è membro del Forum Disuguaglianze e Diversità e presidente dell’associazione Forwardto: studi e competenze per scenari futuri.
Con la qualificata casa editrice Laterza pubblica questo saggio sulle pratiche associative e la partecipazione sociale che non alimentano più il circuito della rappresentanza politica.
“Da tempo le attività che svolgiamo a distanza – scrive l’Autore nell’Introduzione – sono sempre più pervasive: i nostri ruoli sociali di lavoratore, consumatore, attivista e cittadino si sono via via digitalizzati, sino a prescindere dallo spazio fisico. Esistono partiti digitali, azioni collettive che si sviluppano in rete, piattaforme di scambio ed economie virtuali, ambienti di lavoro, consumo e svago che nascono, crescono e si trasformano senza chiamare in causa la condivisione dello spazio e le sue proprietà. Sì, forse possiamo fare a meno dello spazio e vivere insieme a distanza. È davvero così?”.
Il testo è suddiviso in 3 capitoli:
1. Gli spazi quotidiani
2. Gli spazi delle élite
3. Gli spazi e i luoghi
“Per visualizzare immediatamente gli elementi costitutivi degli spazi rituali così definiti – evidenzia l’Autore – si pensi a una manifestazione di piazza, alla mobilitazione per una lista politica o un referendum, a un collettivo di fabbrica che scrive un piano industriale, a un’occupazione per il diritto alla casa, a un’assemblea politica o sindacale, a un’alleanza per la difesa dei poveri o per la giustizia sociale. O, ancora, alla difesa o gestione di un bene comune, al lavoro di co-progettazione territoriale per l’economia della vita quotidiana e a tutte quelle azioni mobilitanti e produttive di effetti sui nostri diritti di cittadinanza. Sono, queste, azioni e occasioni di scambio, produzione e consumo di beni sociali che soddisfano non solo un bisogno materiale per me, ma anche una soluzione collettiva connessa a un’idea di giustizia sociale per noi. Beni e relative azioni, quindi, capaci di intrecciare un bisogno/interesse individuale a una soluzione comune improntata a un futuro più giusto in nome di un soggetto plurale o “noi”.
Filippo Barbera, Le piazze vuote. Ritrovare gli spazi della politica, Bari, Laterza, 2023, pp. 176, € 18,00.