Zamperini, Violenza invisibile. Anatomia dei disastri ambientali
L’ambiente è ferito da innumerevoli disastri industriali che agiscono lentamente e silenziosamente, come l’esposizione a contaminazione chimica. Fenomeni che gli esseri umani pagano a caro prezzo.
Adriano Zamperini insegna Psicologia della violenza, Psicologia del disagio sociale e Relazioni interpersonali presso l’Università degli Studi di Padova, dove dirige il Master Sicurezza urbana e contrasto alla violenza.
Con la qualificata casa editrice Einaudi pubblica questo testo adottando una prospettiva innovativa basata sulla nozione di invisibilità: invisibile la mano del perpetratore, invisibile il pericolo per le vittime, invisibili i danni e i traumi agli occhi degli spettatori. Su cui l’autore getta nuova luce, fornendo descrizioni dettagliate di persone e comunità che cercano di far fronte a problemi mai nemmeno immaginati.
“10 luglio 1976: da un reattore dello stabilimento chimico Icmesa – scrive l’Autore – uscí una nube tossica che provocò contaminazione da diossina nei Comuni di Seveso, Meda, Desio e Cesano Maderno. La fabbrica, gestita dalla società Givaudan per conto della multinazionale svizzera Hoffmann – La Roche, esisteva dal 1945. E il suo rapporto con il territorio era sempre stato costellato da una serie di incidenti inquinanti. Nell’immediato, pur richiedendo l’intervento delle autorità competenti, non vi fu un vero sforzo per mettere in sicurezza l’impianto e l’ambiente circostante. Seguí una «settimana di silenzio», durante la quale i tecnici dell’azienda cercarono di circoscrivere l’incidente entro i limiti di un semplice problema tecnico, senza conseguenze di cui preoccuparsi”.
Il testo è così suddiviso:
1. Sé, ambiente e violenza.
2. La mano invisibile dei perpetratori.
3. Il danno invisibile delle vittime.
4. La violenza invisibile agli occhi degli spettatori.
5. Giustizia e sicurezza.
“Iniziare questo libro con la vicenda Seveso – evidenzia l’Autore – non è un mero espediente narrativo. Piuttosto, vuole ricordare come gli accadimenti che si sono consumati ormai molti anni fa in quel circoscritto perimetro del nostro paese continuino a parlarci. Per chi – certo non pare di essere in tanti – è disposto ad ascoltare. E da molti punti di vista, costituiscono un insieme di relazioni sociali idonee a evidenziare il complesso e indissolubile rapporto fra individui e territori. Una dimensione ecologicamente situata che interroga su cosa voglia dire fare co-esperienza di sé e dell’ambiente. Qui analizzata per il tramite delle scienze contemporanee”.
Orientando l’attenzione nella direzione dell’invisibile per pervenire a una visione della violenza ambientale, diventa cosí percepibile la corrosione delle impalcature sociali e psicologiche di comunità e individui. Strutture vitali spesso «bruciate» da una violenza tossica. Non affrontabile semplicemente in termini tecnocratici, bensí ponendo l’accento sulle preoccupazioni, i bisogni, gli interessi e i diritti delle persone.
Adriano Zamperini, Violenza invisibile. Anatomia dei disastri ambientali, Torino, Einaudi, 2023, pp. 186, € 20,00.