Bianchi, Contemporaneo. Alessandro Manzoni e la parola in controluce
Ora più che mai manca il suo modello di uomo di cultura che si assuma la responsabilità delle proprie parole.
Matteo Bianchi (1987) vive a Ferrara, è libraio e giornalista. Scrive per “Il Sole 24 Ore”, “Left”, “Il Foglio” e Globalist.it; è redattore di Pordenoneleggepoesia.it e dirige il semestrale “Laboratori critici” (Samuele Editore).
Con la qualificata casa editrice Oligo pubblica questo testo come invito sentimentale alla lettura di Manzoni, un intellettuale che scopriremo incredibilmente contemporaneo.
“Aver concepito i Promessi Sposi – scrive l’Autore – votato alla lingua dell’uso, capace di mortificare o ironizzare sulle situazioni dell’idillio amoroso, significa aver spezzato la tradizione classicista. Tuttavia le premure di Lucia rivolte a Renzo conservano il sentimento in modo realistico: l’incontro e l’amore tra chi è destinato a non lasciare traccia, fa coincidere il livello espressivo a quello sociologico dei protagonisti”.
Tra i padri della letteratura italiana, sconta metodi di insegnamento obsoleti. Eppure Renzo e Lucia sono i primi protagonisti di origini umili del romanzo moderno. Manzoni ha gli ideali illuministi nel sangue, ma assorbe anche la bufera del Romanticismo.
Partendo dal “criterio del vero”, da un’esigenza di onestà che esula dai limiti individuali, scopriremo uno scrittore di cui abbiamo ancora bisogno.
Matteo Bianchi, Contemporaneo. Alessandro Manzoni e la parola in controluce, Verona, Oligo, 2023, pp. 88, € 13,00.