Di Donna, E solleva alta la testa
Domanda: perché dopo aver annunciato la vittoria di Cristo sulla morte cantiamo “O Dio, vieni a salvarci”? Come mai si vedono ancora, ovunque, ciechi, zoppi, lebbrosi, sordi, morti e poveri?
Gianandrea Di Donna, presbitero della Diocesi di Padova, è docente di Liturgia alla Facoltà Teologica del Triveneto e all’ISSR di Padova, al Pontificio Istituto Orientale e alla Pontificia Università della Santa Croce a Roma, all’Istituto Laurentianum di Venezia. Responsabile della Commissione per la Liturgia della Conferenza Episcopale Triveneto, è delegato vescovile per il Catecumenato e direttore dell’Ufficio per la Liturgia della Diocesi di Padova.
Con la prestigiosa casa editrice Valore Italiano Editore pubblica questi trentotto pensée (li chiama così l’autore, giocando con la sprezzatura) a partire dai testi biblici più disparati, la Pasqua del Crocifisso risuscitato.
“E solleva alta la testa. È l’ultimo versetto – scrive l’Autore nella Premessa – del salmo messianico 110 (109): Dixit Dominus Domino meo, il più celebre, sul quale l’esegesi ha fatto fiorire un campo sconfinato di studi”.
L’Amore eternamente si svuota, eternamente crea l’altro, eternamente lo attende, eternamente irriga l’aridità dei deserti, eternamente li fa fiorire, eternamente raduna chi è smarrito, eternamente sorregge ciò che è, mentre la dispersione e l’entropia, la presunzione e l’illusione ci confondono.
Quando la Chiesa celebra il fuoco della Trinità, l’uomo può abbandonarsi come un bambino tra le mani del Creatore, in quel tempo beato che indica l’unum, la direzione verso cui portare il vespro del cosmo, ogni speranza, ogni dubbio, ogni pena, ogni fatica, ogni peso, ogni lacrima, ogni no.
“In ogni pagine di questi trentotto pensée – evidenzia l’Autore – a partire dai testi più disparati della Scrittura, si cerca la Pasqua del Crocifisso risuscitato”.
Gianandrea Di Donna, E solleva alta la testa, Roma, Valore Italiano Editore, 2023, pp. 143, € 16,50.