Percassi, L’esercizio della libertà. Criteri di discernimento e processi decisionali
Vi sono pagine di libri che leggi come un pezzo di pane per nutrire anima e cuore. Poi, vi sono pagine di libri che sfogli e capisci che la materia è più indigesta, meno allettante non per ciò che dicono, ma per il coinvolgimento che ti chiedono di mettere in atto. E per questo, dunque, ancor più nutrienti.
È il caso di questo libro edito da EDB e sfogliando i capitoli comprendi subito che l’esperienza dell’Autore arriva da lontano, anche nel vero senso geografico. P. Percassi è un missionario comboniano in Benin come maestro del noviziato internazionale per l’Africa francofona dell’Istituto Comboni. La sua preparazione psicologica ha avuto come terreni la parte più strettamente ecclesiale, con gli studi alla Gregoriana, e la parte più laica con gli studi a La Sapienza, entrambe a Roma.
Il suo sguardo, dunque, è molto ampio a partire dalle relazioni internazionali che si fanno materia di studio, di lavoro, di accompagnamento, di professionalità. “È proprio vero – si domanda l’Autore – che vogliamo sempre con piena determinazione quello che facciamo?“.
Forse non basta una vita per divenire libero (anche in Africa), ma certamente è sufficiente a volte anche poco perché arrivi a capire dove si è bloccata la ruota della libertà interiore.
“La libertà sarà sempre un’operazione del singolo – scrive p. Amedeo Cencini nella Prefazione al testo – qualcosa che nessuno può copiare da nessuno, di cui ognuno è autore e che ciascuno imparerà giorno per giorno“.
E già: giorno per giorno. Nel tempo dei social, autocentrati su di sé, anche la formazione della coscienza subisce la corrosione della rapidità, della contrazione, della melmosità dove tutto è uguale al suo contrario.
Di formazione permanente non se ne parla nella Chiesa perché non sai più da dove partire, è faticosa, è recalcitrante dai preti e sfiduciata, forse, dai vescovi. Ma è un punto sul quale non abbassare la guardia, tanto meno l’investimento in persone, tempo, pazienza, costanza. Questo testo, sprona.
I 23 capitoli del libro, pertanto, vogliono inserirsi come ulteriore proposta di percorso, assieme ad altre già pubblicate, per arrivare in definitiva a capire che – come dice lo stesso Percassi – “ogni sforzo umano di auto-perfezionamento rischia di essere una pura illusione se non nasce e non dipende da un sincero desiderio di comunione con la persona di Cristo, perchè tutto ciò che è umano e ragionevole nello sviluppo della persona è anche in un certo senso divino e spirituale. Tutto ciò che è esigenza di Verità per la mente e il cuore – afferma l’Autore – diventa anche garanzia di libertà per la persona che vuole vivere pienamente e pienamente amare“.
Confermo quanto qui detto da p. Percassi, riscontrandolo costantemente nei corsi di Esercizi spirituali ignaziani che dò alle persone, dove arriva il tutto della pasta umana, specie nel non detto, ma quanto mai urlante, perché giustamente come dice p. Amedeo “tutto ciò che non è integrante, diventa disintegrante“.
Vincenzo Percassi, L’esercizio della libertà. Criteri di discernimento e processi decisionali, Bologna, EDB, 2021, pp. 282, € 25,00.