Manns, L’ ebreo di Nazaret. Indagine sulle radici del cristianesimo
Cinquant’anni dopo il Concilio Vaticano II, ricorrendo alle fonti rabbiniche e alla Bibbia, l’Autore di questo testo getta una luce nuova su come visse e predicò Gesù di Nazaret.
Fra Frédéric Manns (Windhorst 1942 – Gerusalemme 2021) è stato uno dei massimi esperti del rapporto tra giudaismo e cristianesimo dei primi secoli. Ha appartenuto all’ordine francescano OFM, insegnando Giudaismo e Nuovo Testamento presso lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme.
La casa editrice TS Terra Santa Edizioni pubblica questo testo dove l’Autore ha aggiunto inedite sfumature alla grandiosa icona dipinta dalla letteratura cristiana e illustrando con cura gli elementi che ne fanno, in tutto e per tutto, un uomo ebreo del suo tempo. Ne scaturisce una riflessione approfondita sul messaggio di Cristo e sul primo cristianesimo che offre nuove ipotesi e apre a nuovi interrogativi.
“Gesù non ha scritto niente – scrive l’Autore -. È la prima constatazione dalla quale bisogna partire. La tradizione evangelica fatta dai suoi discepoli agli inizi è orale. È per sua natura una combinazione di fissità e flessibilità, stabilità e diversità. Non si può negare a priori la giudaicità di Gesù. La maggior parte della sua missione si è svolta in Galilea: la predicazione sul Regno di Dio, l’uso del titolo “Figlio dell’uomo”, l’inizio della sua tradizione tra i discepoli di Giovanni il Battista non sono dati mitici”.
La stessa figura di Gesù risulta molto più comprensibile se calata nel reale contesto storico e sociale in cui visse e morì, scenario caratterizzato da fortissime tensioni fra ebrei e romani, sfociate poi in una guerra all’ultimo sangue e nella distruzione del Tempio di Gerusalemme.
“Presentare Gesù come ebreo – evidenzia l’Autore – ha spesso come corollario di evidenziare le differenze tra Gesù e Paolo, quest’ultimo considerato responsabile della deviazione del pensiero di Gesù. Si è scritto molto su Paolo, secondo fondatore del cristianesimo, e ripetuto che Gesù non ha mai voluto fondare una religione nuova. Non si può dimenticare però che Paolo non ha rinnegato il Risorto che gli è apparso sulla via di Damasco. Riconosce di aver ricevuto molto dalla Chiesa di Gerusalemme. (…) Gesù è un ebreo che introdusse un tale spirito di apertura e di universalismo nel giudaismo da distaccarlo dal solco della tradizione mosaica. «Voi non potete servire Dio e mammona» – questo insegnamento è facile. Come: «Non giudicare per non essere giudicati».
Frédéric Manns, L’ ebreo di Nazaret. Indagine sulle radici del cristianesimo, Milano, TS Terra Santa Edizioni, 2019, pp. 272, € 18,00.