Salmann, Il respiro della benedizione. Spiragli per un mistero vivibile
Domanda: che cosa rimane dell’antica aura di sacro che scortava il prete e che cosa promette la nuova scioltezza di gesti e di parole che oggi lo contraddistingue?
Elmar Salmann è un monaco benedettino e vive nell’Abbazia di Gerleve. Ha insegnato per un trentennio filosofia e teologia presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo e la Pontificia Università Gregoriana. Il suo pensiero verte sul rapporto tra esperienza e simbolismo, cultura moderna e cristianesimo, mistica e filosofia.
La qualificata Cittadella Editrice pubblica questo libro per un ripensamento e una ricollocazione del ministero sacerdotale all’altezza del tempo presente.
“Il piccolo libro – scrive Salmann nell’Introduzione – vorrebbe convincere il lettore a cogliere la vena e la venatura lucana nella religione cristiana, tanto attraente quanto combattuta, lo charme degli esordi, della nascita, del canto, del gesto umano, dell’abbandono, delle donne e degli infanti, la presenza toccante e sanante del Salvatore”.
Il testo è strutturato in 7 capitoli:
1. Fede nella transizione. Germogli e spiragli per un cristianesimo futuro
2. Visione e profezia della vita religiosa: la solitudine condivisa
3. La pedagogia divina: paternità e figliolanza
4. Contemplatio et consumptio. La dialettica aperta tra distacco e coinvolgimento
5. Un Dio ridente. Lo sfondo ilarotragico dell’umorismo
6. Sacra morum elegantia. Sull’ideale del gentiluomo cristiano
7. Il ministero tra mestiere e mistero
“Senza un punta di mistica – evidenzia Salmann – l’esistenza del prete mi pare impensabile. (…) In un tempo di agnosticismo dilagante, anche nei nostri cuori, nell’economia della nostra anima e vita, risulta un’avventura ai limiti della sostenibilità, quella della prete: per questo è un’esistenza appesa al filo del rapporto con Dio”.
Elmar Salmann, Il respiro della benedizione. Spiragli per un mistero vivibile, Assisi, Cittadella Editrice, 2010, pp. 98, € 9,50.