Balbi-Magaudda, Media digitali. La storia, i contesti sociali, le narrazioni
Adottare una prospettiva di lungo periodo è utile in primo luogo per far emergere l’inestricabile intreccio tra il cambiamento portato dalle tecnologie digitali e le forme di continuità con il sistema dei media precedente e, in particolare, con le pratiche e le culture che hanno preso forma nel passato con i media analogici.
Gabriele Balbi è professore associato in Media studies presso l’USI Università della Svizzera italiana di Lugano, dove insegna e svolge ricerche su storia e sociologia dei media e dirige il Bachelor in comunicazione. È direttore dell’Osservatorio sui media e le comunicazioni in Cina e chair dell’ECREA Communication History Section.
Paolo Magaudda è ricercatore in sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università di Padova, dove si occupa del rapporto tra tecnologie, cultura e società, con particolare riferimento ai media e alla comunicazione. È direttore delle riviste scientifiche “Studi Culturali” e “Tecnoscienza: Italian Journal of Science & Technology Studies”.
Con la qualificata casa editrice Laterza editore pubblicano questo manuale che vuole guardare alla relazione tra società e media digitali in un arco temporale di lungo periodo, nella convinzione che sia necessario fornire un quadro ampio e coerente dei modi in cui i media digitali sono diventati così rilevanti per le società contemporanee.
“Il libro – scrivono gli Autori – è progettato per essere usato nei corsi di media e comunicazione, ma è di interesse anche per altre discipline, come la storia, la sociologia, gli studi sulla scienza e la tecnologia, l’economia politica, gli studi culturali, l’antropologia e altri ambiti che vogliano far comprendere ai propri studenti come i media digitali siano emersi e si siano sviluppati nel corso di più di un secolo, o anche oltre. Difatti, la caratteristica principale e più originale del libro è l’adozione di una prospettiva storica. Le storie del computer, di internet, del telefono mobile e della digitalizzazione dei media analogici vengono ricostruite nel corso dei capitoli a partire almeno dalla fine dell’Ottocento, con una intensificazione a partire dalla seconda metà del Novecento. Quello che proponiamo, insomma, è uno sguardo ai media digitali di lunga durata, pur consapevoli che, secondo la prospettiva di longue durée millenaria suggerita dallo storico francese Fernand Braudel, questo periodo di tempo potrebbe sembrare in realtà piuttosto breve. Non è così per gli studi sui media digitali, che si concentrano generalmente sui fenomeni del presente o sugli ultimi anni dell’evoluzione della digitalizzazione”.
Il testo è suddiviso in 6 capitoli:
1. Studiare i media e la società digitale in prospettiva storica
2. Il computer
3. Internet
4. Il telefono mobile
5. La digitalizzazione dei media analogici
6. La digitalizzazione come mitologia contemporanea
“Le storie narrate in questo libro – evidenziano gli Autori – non si limitano però a un approccio storico basato sugli eventi in ordine cronologico (la cosiddetta storia evenemenziale). Piuttosto, l’idea è quella di identificare alcuni degli snodi e dei processi più significativi nella nascita e nell’evoluzione sociale dei media digitali, considerando tanto le storie di successo come alcuni clamorosi fallimenti: dalle decisioni politiche ed economiche prese dai governi e dagli organismi internazionali, al ruolo delle piccole startup locali e delle potenti compagnie globali, fino alle forme imprevedibili e inaspettate di riappropriazione delle tecnologie digitali da parte degli utenti finali in diverse regioni del mondo. La storia dei media digitali che proponiamo sarà quindi raccontata da vari punti di vista e attraverso molteplici strumenti interpretativi per far emergere il costante intreccio tra aspetti politici, economici, culturali, materiali e simbolici delle società contemporanee”.
Gabriele Balbi – Paolo Magaudda, Media digitali. La storia, i contesti sociali, le narrazioni, Bari, Laterza, 2021, pp. 248, € 22,00.