Guardini,  Teologia

Naro, Archetipo e immagine. Riflessioni teologiche sulla scia di Romano Guardini

Per Romano Guardini l’essere umano non è un blocco di realtà chiuso in sé, o un ente autosufficiente che si evolve per virtù propria, ma esiste in relazione iconica con Qualcuno che gli si muove incontro.

Don Massimo Naro insegna teologia sistematica nella Facoltà Teologica di Sicilia a Palermo. Collabora con varie riviste teologiche, come Ho Theológos, Filosofia e Teologia, Ricerche Teologiche. Da tempo si dedica allo studio del rapporto tra letteratura e teologia.

Con Rubettino pubblica questo testo dove raccoglie alcuni saggi che ne studiano l’opera, articolandosi come una progressiva introduzione al suo pensiero e come un approfondimento teologico che dalla lezione guardianiana prende le mosse.

Investigare il pensiero teologico di Guardini – scrive l’Autore – in ordine al rapporto tra Dio e l’essere umano inteso come relazione di tipo iconico tra l’Archetipo e immagine è l’intento di queste pagine. A tal proposito bisogna ammettere che lo studio dell’opera guardiniana sta facendo registrare un certo incremento rispetto al passato: prendendo in considerazione gli scorsi decenni, si può ammettere una vera e propria riscoperta – anche in Italia – del pensatore (italo)tedesco, di cui è stato investigato con attenzione soprattutto il profilo filosofico e pedagogico“.

L’intenzione della riflessione antropologica elaborata da Romano Guardini (1885-1968) fu sempre teologica, anche se i termini in cui egli la espresse furono di volta in volta filosofici, ermeneutici, pedagogici, etici, estetici, socio-culturali, persino politici. 

Il testo è suddiviso in 7 capitoli:

1. Al cospetto di Dio : antropologia e teonomia
2. Dio non è un albero: la verità dell’amore come criterio gnoseologico
3. L’uomo non è un faggio: l’esplorazione antropologica
4. Afferrare l’attimo fuggente: oltre la crisi della modernità
5. Tra ethos e nomos: per una lettura teologica dell’antropologia
6. Timor Dei: il senso di una virtù teologica
7. In Cristo Gesù un umanesimo sempre nuovo

Benedetto XVI – evidenzia l’Autore – è stato uno degli studiosi più attenti di Guardini, dopo averlo ascoltato, ancora giovanissimo, nelle aule dell’Università di Monaco. (…) Francesco, a sua volta, s’è spinto ancor più avanti, citando Guardini in alcune pagine importanti dei suoi scritti magisteriali, come il n. 224 di Evangelii gaudium e tanti altri paragrafi dell’enciclica Laudato si’, in cui richiama espressamente i famosi saggi di metà Novecento, La fine dell’epoca moderna e Il potere, e in cui pure rievoca e rivisita continuamente la logica guardiniana de L’opposizione polare“.

Massimo NaroArchetipo e immagine. Riflessioni teologiche sulla scia di Romano Guardini, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2018, pp. 246, € 15,20.