Cassese, Il governo dei giudici
Il peso dei giudici è crescente. Al centro della giuridicizzazione delle attività umane c’è la spinta del potere giudiziario.
Sabino Cassese è professore alla School of Government della Luiss, giudice emerito della Corte costituzionale e professore emerito della Scuola Normale Superiore di Pisa.
Con la qualificata casa editrice Laterza editore pubblica questo saggio prezioso, quale collirio per saper dilatare lo sguardo sulla società nelle sue molteplici dimensioni. La giustizia in primis.
“In Italia in origine – scrive l’Autore – non vi era una netta separazione tra amministrazione e giustizia. La Costituzione repubblicana riconobbe l’ordine giudiziario come indipendente, sottraendolo all’esecutivo. Più tardi, grazie alla Corte costituzionale, i giudici allargarono lo sguardo sulla Costituzione, smentendo l’affermazione del grande giurista francese Raymond Carré de Malberg per cui il giudice deve applicare la legge, non la Costituzione. L’indipendenza, però, è divenuta autogoverno. Familismo ed ereditarietà hanno aumentato separatezza e autoreferenzialità. Ci si attendeva razionalità e si è ottenuto populismo giudiziario. Ci si attendeva giustizia e si sono avuti giustizieri. La giustizia arriva troppo in ritardo per essere una giustizia equa. Il ritardo scoraggia la domanda di giustizia. D’altra parte, il corpo giudiziario ha tradito le attese, prendendo un posto di rilievo nel sistema politico, invece che in quello giuridico. Sotto il manto fittizio dell’obbligatorietà dell’azione penale si è sviluppato un nuovo potere: quello dei procuratori. Pur essendo solo un quinto dei magistrati, questi hanno preso la guida del corpo, attraverso le associazioni, le correnti e il Consiglio superiore della magistratura, che è divenuto una stanza di compensazione tra gruppi e persone, invece di operare come strumento di difesa dell’indipendenza“.
Il testo è suddiviso in 2 ampie parti e relativi capitoli:
1a parte. La giudiziarizzazione della politica
2a parte. Il governo dei giudici in Italia
“Questo libro – evidenzia l’Autore – non tenta di tracciare tutto il lungo percorso fatto dall’Antico Regime ad oggi dal potere giudiziario, ma si limita a enunciare, nella prima parte, la problematica, con riferimento alla Francia, alla Germania, al Regno Unito e agli Stati Uniti, e a illustrare, nella seconda parte, lo stato attuale del potere dei magistrati in Italia (limitatamente ai magistrati civili e penali, lasciando da parte quelli onorari e quelli amministrativi, che presentano altri problemi). Mentre la prima parte riguarda il potere giudiziario nel suo complesso, dai giudici civili e penali, a quelli amministrativi a quelli costituzionali, la seconda, quella sull’Italia, è riferita ai soli giudici civili e penali. Questa seconda parte non dà conto delle molte vicende giudiziarie che finiscono quotidianamente sui media per non disperdere l’attenzione del lettore, né contiene proposte di riforma, perché molte ne sono state avanzate, dall’interno e dall’esterno della magistratura“.
Per l’acquisto diretto del testo.
Sabino Cassese, Il governo dei giudici, Bari, Laterza, 2022, pp. 96, € 12,00.