Bobbio, Elogio della mitezza
Ma cosa vuol dire l’evangelica espressione di Gesù ‘Beati i miti’ nell’era di Instagram? Pare strano trafficare parole come mite, mitezza, umile, perché più che abitare, ed essere trafficate come sano esercizio ginnico interiore, la società attuale, sembra che siano incorniciate dentro le pagine del vangelo, di un romano, di una poesia. E quando vengono evocate, è come se venissero riesumate dal regno della dimenticanza.
E invece c’è tanto bisogno, anzi, è necessario a questo tempo, l’esercizio trafficante non solo del passa parola, ma di mano in mano, di piede in piede, di spalla in spalla (a maggior ragione nell’era pandemica del distanziamento).
È stato rieditato per le edizioni dell’asino questo breve saggio di Norberto Bobbio (questo nome lo associo al mio esame di maturità, in quanto la prima traccia da commentare era proprio del noto filosofo, storico, giurista). “La modestia, come l’umiltà, – scrive Pietro Polito nell’introdurre il testo presentato per la prima volta in un ciclo di incontri a Milano nel 1983 – è una disposizione verso se stessi, invece la mitezza un modo di essere verso l’altro. La mitezza è una donazione senza limiti, la tolleranza ha sempre limiti obbligati e prestabiliti“.
L’espressione di Gesù ‘Beati i miti’, dunque, non è, e non vuole essere, un esercizio di prova con se stessi, ma una feconda coltivazione della terra abitabile tra me e la persona, senza pretesa di veder nascere frutto, ma per il puro desiderio di aver cura di me e dello spazio relazionale allargato.
“Il mite non chiede – scrive Bobbio – non pretende alcuna reciprocità: la mitezza è una predisposizione verso gli altri che non ha bisogno di essere corrisposta per rivelarsi in tutta la sua portata“.
Se oggi compio un gesto gratuito, con l’intento iniziale di non ottenere nulla in cambio, sono visto come un marziano, perché l’humus della società contemporanea pretende che vi sia sempre, e comunque, un tornaconto.
La mitezza e il mite sono stritolati nella centrifuga dei social, additati come incapaci a ‘farsi valere’. Il mite, oggi, è visto come il debole, il quasi incapace. In molte persona crea quasi una rabbia riflessa nel vedere una persona mite che non reagisce, non contro attacca, non risponde pan per focaccia, non se la lega al dito per ritornare a saldare il debito a tempo opportuno e via di questo passo…
“Il mite – sottolinea Bobbio – rifiuta la distruttiva gara della vita per un senso di fastidio, per la vanità dei fini cui tende questa gara, per un senso profondo di distacco dai beni che accendono la cupidigia dei più, per mancanza di quella passione che, secondo Hobbes, era una delle ragioni della guerra di tutti contro tutti, la vanità o la vanagloria, che spinge gli uomini a voler primeggiare“.
Non penso di andare lontano dal vero nel dire che tra le persone presenti ad ascoltare Gesù mentre diceva ‘Beati i miti’ assieme ad altre beatitudini elencate nel vangelo, vi erano molti volti che, dopo pochi anni, gridarono ‘Crocifiggilo, crocifiggilo’.
“Il mite – evidenzia Norberto Bobbio – non apre mai, lui, il fuoco; e quando lo aprono gli altri, non si lascia bruciare, anche quando non riesce a spegnerlo. Attraversa il fuoco senza bruciarsi, le tempeste dei sentimenti senza alterarsi, mantenendo la propria misura, la propria compostezza, la propria disponibilità“.
Un libretto che costa 3,00 euro pare che non valga molto; ed invece questo piccolo testo vale tantissimo è un concentrato di saggezza vissuta e sapienza diffusa. Invito i genitori che sono in attesa di un figlio di comperare questo libretto e iniziare a leggerlo come preparazione alla crescita di chi si affaccerà nella loro casa e nel mondo. Invito i nonni ad acquistare questo libretto e a farne dono ai nipoti come lettura appena iniziano a capire, comprendere, assimilare. Invito i sacerdoti a regalarlo ai propri educatori e a leggerne qualche stralcio quando si ritrovano tra loro come preti. Invito i presidi a donarlo ai propri docenti, per dare agli studenti brevi frasi come semi germoglianti, in mezzo a tanti tweet inutili e like sterili. Un grazie all’Editore per aver rieditato queste dense pagine e a Pietro Polito per le pagine introduttive anch’esse meritevoli.
Norberto Bobbio, Elogio della mitezza, Roma, edizioni dell’asino, 2018, pp. 48, € 3,00.