Mello, Sradicare per piantare. Il libro di Geremia
Non sono più nei panni del Geremia giovane, al suo primo tentativo, ma in quelli di un Geremia ormai vecchio e provato.
Alberto Mello è monaco di Bose e biblista, ha vissuto a lungo a Gerusalemme. Unisce alla conoscenza delle Scritture la passione per la sapienza di Israele.
Con la casa editrice Qiqajon pubblica questo testo quale inedito commento che, tracciate le coordinate storico-letterarie, integra numerose corrispondenze al più vasto messaggio biblico rivelando la ricchezza del più voluminoso tra i libri della Bibbia ebraica.
“Il libro di Geremia – scrive l’Autore – non contiene soltanto le “parole di Geremia”, ma queste ne hanno attratte molte altre, come una pietra che si stacca dalla montagna e che, rotolando, raccoglie molto altro materiale e diventa quasi una valanga. Infatti, il libro di Geremia è il più voluminoso di tutta la Bibbia ebraica, con i suoi oltre ventun mila vocaboli. A questo proposito, però, sarebbe forse meglio parlare di “libri”, al plurale, perché i libri di Geremia sono almeno due: quello ebraico tradizionale (masoretico) e quello greco dei Settanta, che diverge nella disposizione degli oracoli sulle nazioni, diverge nel loro ordine interno, ma soprattutto nella collocazione, che per i Settanta stanno al centro, mentre per il testo ebraico stanno alla fine del libro (e questo fa sì che, a partire da Ger 25, la numerazione greca differisca da quella ebraica)“.
Il testo è suddiviso in 5 sezioni:
1. PER SRADICARE E DEMOLIRE (Ger 1,4-9,8)
2. LAMENTAZIONI DI GEREMIA (Ger 9,9-20,18)
3. ARRENDERSI AI BABILONESI (Ger 21,1-29,11)
4. PER COSTRUIRE E PER PIANTARE (Ger 30,1-32,15)
5. LA VITA COME BOTTINO (Ger 36,1-51,64)
“Nella composizione di questo grande corpo che è il libro di Geremia – evidenzia l’Autore – rientrano dunque diversi contributi letterari, in progressivo accrescimento. La critica storica ne ha da sempre individuato almeno tre.
1. Il poeta: si tratta della produzione poetica di Geremia (oracoli profetici che possiamo considerare, a grandi linee, come quelli originali). Geremia è, anzitutto, un genio poetico: ragiona poeticamente. (…)
2. La persona di Geremia: sono presenti racconti biografici in terza persona, ovviamente non attribuibili al profeta. Questa è una novità nella letteratura profetica, almeno per quanto riguarda i profeti classici: in primo piano non è soltanto il messaggio, quanto la persona stessa del profeta, le sue esperienze, azioni simboliche e vicissitudini, specialmente le sofferenze patite (durante l’assedio di Gerusalemme Geremia sarà più volte imprigionato e finirà i suoi giorni come esiliato, non a Babilonia ma in
Egitto). (…)
3. Il teologo. Accanto agli oracoli poetici, abbonda nel libro una riflessione teologica di stile deuteronomistico (discorsi in prosa, quasi omelie in prima persona). Questo significa che la profezia di Geremia ha fatto scuola, ha avuto un influsso sulla teologia del suo tempo, fino a dar vita a una tradizione, o a essere recepita all’interno di una tradizione teologica che si affermerà soprattutto con l’esilio, quella appunto che si ispira al Deuteronomio”.
Alberto Mello, Sradicare per piantare. Il libro di Geremia, Magnano, Qiqajon, 2022, pp. 166, € 15,00.