Arnold, Dio è nudo. Inno alla divina fragilità
La fede è spogliata, portata a una semplificazione progressiva di Dio stesso.
Simon Pierre Arnold è un monaco benedettino, vive in Perù dal 1974 ed è considerato uno dei fondatori della teologia andina, una branca della teologia indigena dell’America del Sud.
L’editrice Queriniana traduce dal francese (a cura di Vincenzo Salvati) e pubblica questo testo dove si invita il lettore a rinunciare radicalmente alle sue immagini di Dio.
“Il colmo della nudità di Dio – scrive Arnold nella Premessa – si contempla sulla croce. Qui Dio non solo si spoglia, ma lo si spoglia, lo si umilia, lo ridicolizza, lo si sfida a essere Dio secondo le categorie della teologia di Satana, che lui non ha cessato di denunciare nel corso di tutta la storia della salvezza. È questa nudità crocifissa, questa morte di Dio, assunta da Dio stesso molto prima di Nietzsche, e molto più radicalmente, che porrà il fondamento essenziale della nostra fede“.
Il testo è suddiviso in 9 capitoli, dopo un’ampia Premessa:
1. Limite, fallimento e incompletezza, dinamica dell’Alleanza.
2. Il mistero dell’Incarnazione, rivelazione del Dio trinitario come Dio vulnerabile.
3. L’innocenza di Dio.
4. La sfida del Regno.
5. Il paradigma monastico.
6. La morte al centro dell’attenzione.
7. Una missione kenotica.
8. La salvezza tra impossibile e possibile.
9. La comunità cristiana come elogio della fragilità.
“Che cosa resterà – si domanda l’Autore – dei nostri umanesimi, delle nostre intuizioni e delle nostre regole del gioco umano? Tutto, assolutamente tutto, deve essere rivisto e ripensato con urgenza, da cima a fondo, alla luce dello svuotamento di Dio in sé stesso, nel mondo e nella storia. Mi si dirà che il mondo non cessa di cambiare! Certo, tutto è cambiato tranne la nostra immagine di Dio e dell’umanità, che derivano l’una dall’altra“.
Simon Pierre Arnold, Dio è nudo. Inno alla divina fragilità, Brescia, Queriniana, 2021, pp. 230, € 26,00.