Zibawi, Icone. Senso e storia
In Occidente l’immagine ecclesiale non obbedisce a quella dogmatica, la sua funzione si limita alla didattica.
Mahmoud Zibawi è specializzato in arte bizantina, apprezzato pittore, vive tra Roma e Beirut essendo di origine libanese.
Con Jaca Book pubblica una nuova edizione, dopo quella del 1993, sul senso dell’icona e la sua storia. La Prefazione al testo è di Olivier Clément.
“Gli affreschi e i mosaici – scrive Zibawi nell’introduzione – creano uno spazio di luce e di volti. Le icone acquisiscono un ruolo liturgico fondamentale: i sacerdoti le incensano ed i fedeli rendono loro grazie, abbracciandole e accendendo loro ceri davanti ad esse“.
Il volume è suddiviso in 2 parti e 9 capitoli:
Prima parte. Il senso dell’icona
1. I fondamenti dogmatici
2. L’uomo secondo immagine, l’immagine dell’uomo
3. La cosmogenesi iconica
4. Fedeltà e libertà
Seconda parte. Storia dell’icona
5. Le origini
6. Bisanzio dopo l’iconoclasmo
7. L’età ottomana
8. Dalla Rus’ alla Russia
9. Oggi
Giovanni Damasceno dice che l’immagine è la Bibbia degli analfabeti. “In questa prospettiva – evidenzia l’Autore – l’icona è espressione della Buona Novella, come i Vangeli scritti. L’iconografo è un agiografo, la sua arte è quella della Chiesa. Il primato teologico della Scrittura sull’immagine è assoluto. La pittura non rientra nella teologia. Per l’Oriente, al contrario, la manifestazione della santità di una presenza viene come svelata nell’icona e tramite essa. Mentre la Chiesa d’Oriente fa dell’immagine un segno dell’increato e della partecipazione al divino, la Chiesa d’Occidente sembra ignorare la posta costituita dal culto delle sante immagini“.
Mahmoud Zibawi, Icone. Senso e storia, Milano, Jaca Book, 2018, pp. 271, € 70,00.