Prandi, Religione e popolo Continuità e fratture
Cogliere alcuni aspetti essenziali della religione popolare tradizionale, ad esempio, le dinamiche dei santuari (e non solo) che punteggiano i territori sui quali il cristianesimo si è storicamente insediato.
Carlo Prandi è stato a lungo docente di Sociologia delle religioni e Storia delle religioni nelle università di Arezzo, Padova, Parma e presso la Fondazione Bruno Kessler di Trento.
Con Morcelliana pubblica questo volume che merita attenta lettura perché come evidenzia lo stesso Autore “i sociologi stanno rilevando che, se da un lato si proclama cristiano circa il 70% degli europei, dall’altro si nota un po’ ovunque uno scollamento tra pratica religiosa, fede individuale e identità personale“.
Il libro è suddiviso in 6 capitoli e un’Appendice.
1° Capitolo
Attualità e in-attualità del concetto di religione popolare.
2° Capitolo
Religione popolare e scienze umane: problemi di interpretazione.
3° Capitolo
Monoteismo e politeismo nelle tradizioni cristiane.
4° Capitolo
Il “tempo” tra cultura egemone e tradizione popolare.
5° Capitolo
Chiesa e ceti subalterni nella letteratura di devozione tra XVIII e XX secolo.
6° Capitolo
Il santuario. Dinamiche storiche e modello.
Appendice
Il fattore religioso nella formazione dell’Europa. Linguaggi teologici e immagini della società
“Ci si trova di fronte – evidenzia Prandi – all’incapacità delle chiese tradizionali di cogliere il nuovo nelle emergenti esigenze religiose e culturali, mentre le religioni “popolari” sono in grado di manifestare un maggior spessore spirituale, che appare inarrestabile e non più contenibile entro i parametri teologici della tradizione sorta e a lungo dominata dall’esprit europeo“.
Carlo Prandi, Religione e popolo Continuità e fratture, Brescia, Morcelliana, 2020, pp. 288, € 19,50.