Stubenrauch, Pluralismo anziché cattolicità?
“Una Chiesa che si affida al primato della grazia può tranquillamente rinunciare alla parola ‘successo’“. Quando ho letto questo passaggio, mi sono detto: l’Autore di questa frase vede lontano e vede profondo. Sto parlando di Bertram Stubenrauch (classe 1961) teologo tedesco che insegna all’università di Monaco. Con l’ed. Queriniana, nella nota collana Biblioteca di Teologia Contemporanea (BTC), ha pubblicato un testo che suggerisco non solo ai docenti di dogmatica e/o teologia ecumenica, ma a quei sacerdoti e laici che vogliono approfondire ed esplorare l’ambito ecumenico con il criterio del dialogo interreligionale o interteologico. “Le religioni non traggono i loro contenuti – scrive Stubenrauch – dal dialogo aperto di molte società diverse, ma da dati materiali e verbali di una società molto determinata. Parlare quindi di dialogo interreligioso è fuorviante. Sono più adeguati perciò i concetti di dialogo con modalità interreligionale o inteteologico. Essi chiariscono infatti che l’incontro delle religioni avviene da sistema a sistema“. Stubenrauch chiude il testo con una certezza evidente nel tempo attuale e quello futuro, per la missione della Chiesa: “Nell’era del dialogo la missione non può più essere concepita come zelo religioso per ciò che è proprio“.
Bertram Stubenrauch, Pluralismo anziché cattolicità? Dio, il cristianesimo e le religioni, Brescia, Queriniana, 2019, p. 214, € 28,00.