Nietzsche, La mia vita. Scritti autobiografici 1856-1869
I primi testi in cui Nietzsche afferma l’intenzione di «tenere un diario a cui affidare alla memoria tutto ciò che di triste o di lieto colpisce il mio cuore» risalgono quando egli aveva dodici anni.
Friedrich Nietzsche, filosofo e scrittore tedesco. Appassionato cultore di musica e filologia classica, nel 1868 conosce a Lipsia Wagner, ricevendone un’impronta profonda, ben avvertibile nelle sue prime opere.
La prestigiosa casa editrice Adelphi traduce dal tedesco (a cura di Mario Carpitella) e pubblica questo testo dello scrittore nato in Germania.
“Si sono raccolti qui – scrive Mazzino Montinari nella Nota Introduttiva – tutti gli scritti espressamente autobiografici della giovinezza, nei quali Nietzsche compie i primi tentativi di sintesi del proprio sviluppo intellettuale”.
L’infanzia a Naumburg, la morte del padre, la «costrizione quasi militaresca» della «veneranda» scuola di Pforta, i primi amici, le prime letture (dall’inevitabile Schiller all’allora poco noto Hölderlin), l’apparizione di Wagner, la scoperta della filologia, il formarsi di una sensibilità per così dire sotto i nostri occhi: tutto questo troviamo nel presente volume, che contiene testi finora mai tradotti in Italia.
«Come pianta io nacqui all’ombra del cimitero, come uomo in una canonica»: un velo di gravità e di malinconia copre questi primi anni, studiosi e nobili di Nietzsche: ma più volte sentiamo già presente fra le righe la potenzialità sconvolgente della sua persona – e fin dall’inizio è ben chiaro in lui quel senso della necessità e del destino che mai lo abbandonerà: «Una catena di eventi, di sforzi, nei quali vogliamo riconoscere gli accidenti del destino esteriore o una barocca capricciosità, si rivela poi una via scoperta dalla mano infallibilmente brancolante dell’istinto».
Friedrich Nietzsche, La mia vita. Scritti autobiografici 1856-1869, Milano, Adelphi, 2024, pp. 187, € 12,00.