Pepe, Sparta
Domanda: che cosa sappiamo di Sparta?
Laura Pepe insegna Istituzioni di diritto romano e Diritto greco antico all’Università degli Studi di Milano. Oltre a libri e saggi accademici su diritto penale e diritto di famiglia nell’antichità, ha scritto diversi manuali di storia antica e grammatica latina per la scuola secondaria superiore.
Con la qualificata casa editrice Laterza pubblica questo testo provando ad andare oltre lo stereotipo.
“Questo libro – si legge nel Prologo – non vuole essere una storia evenemenziale di Sparta, dalle origini al declino. Si propone invece – con un taglio che non saprei se definire più modesto o più ardito – di ritornare sui temi che ricorrono quasi automaticamente quando si parla della società, dei fatti, del «mito» di Sparta, per fornirne attraverso le fonti e il contesto una lettura per quanto possibile scevra da preconcetti. Ci concentreremo in particolare sull’età arcaica e classica, anche se poi è difficile stabilire una cronologia delle istituzioni e dei costumi, o dar conto delle stratificazioni e dei mutamenti avvenuti nel corso del tempo, visto che Sparta costruisce la sua identità come società conservatrice e tradizionale, e concepisce ogni cambiamento non come un movimento in avanti, ma come un ritorno al passato”.
Il testo è strutturato in 7 capitoli.
“Sparta – si evidenzia nel Prologo – rappresenta l’antitesi, spesso anche qualitativamente inferiore, rispetto ad Atene: se questa è la città che inventa la democrazia, che promuove la libertà di pensiero, che accoglie la filosofia, la poesia, le arti, Sparta è la roccaforte dell’oligarchia, la pólis chiusa all’esterno, rude e senza cultura. È, inoltre, la città austera ed essenziale; tant’è che ancora oggi usiamo in questo senso l’aggettivo «spartano»; e diciamo «laconico» – la Laconia è la regione in cui si trova Sparta – il parlare asciutto, privo di fronzoli, che esprime meno di quel che dovrebbe”.
Laura Pepe, Sparta, Bari, Laterza, 2024, pp. 256, € 20,00.