Dom Guillaume, La tua luce sulla mia strada. Un commento alla Regola di san Benedetto
La vita monastica non è né rifiuto, né disprezzo, né paura.
Dom Guillaume, nato in Francia da una famiglia di origine polacca, entrò nell’abbazia trappista di Mont des Cats, nelle Fiandre francesi, nel 1982, divenendone l’abate nel 1997. Attualmente anima ritiri e sessioni di studio nelle comunità di monaci e monache di diversi Paesi.
La qualificata casa editrice Lindau traduce dal francese (a cura di suor Luisa di Valserena) e pubblica questo commento della Regola benedettina – in collaborazione con Anne-Catherine Delbarre – per un pubblico il più ampio possibile, commentandone i suoi settantatré capitoli e rivelando la vitalità e la pace spirituale che può dispensare all’uomo del XXI secolo.
“Il problema di Benedetto – scrive l’Autore nella Prefazione – non è quello di fuggire il mondo, di disprezzare le realtà di questo mondo, ma di mettersi al posto giusto, quello di un servo buono e fedele, al quale non si deve chiedere ciò che non può dare. In questo senso la vita monastica non è né rifiuto, né disprezzo, né paura. È un desiderio inappagato, un invito a superare le nostre paure, infinita misericordia e bontà. Il monaco non è colui che rinuncia a qualcosa, ma colui che cerca sempre di più. Più lontano, più in alto, più forte. Il suo unico rischio è fermarsi, il suo unico pericolo è abituarsi, la sua unica paura è rinunciare”.
Fin dal VI secolo, la Regola di san Benedetto viene letta integralmente tre volte all’anno nei monasteri benedettini e, ogni giorno, l’abate o la badessa ne commentano un passo a beneficio della propria comunità.
Essa conserva una sorprendente attualità tanto per i monaci e le monache quanto per i laici impegnati nella società. Nella sua lettura troviamo un tesoro di saggezza e di consigli pratici che ci aiutano a trasformare profondamente la nostra esistenza e il modo in cui guardiamo il mondo, gli altri e noi stessi.
“Radicata nella teologia della Trinità – evidenzia l’Autore – la vita spirituale del monaco è aperta alla comunione. Nutrita dalla legge dell’Incarnazione, è scoperta di questa ecologia del cielo e della terra che mette ogni cosa al giusto posto. Irrorata dalla liturgia e dalle Scritture, l’esistenza del monaco si rivela come una storia abitata dalla presenza dello Spirito Santo, una vera storia santa. Scuola di carità, icona della comunione trinitaria, il monastero è il luogo dove si fa l’esperienza che la vita spirituale è la vita dello Spirito Santo in noi. La fede non è allora un insieme di formule recitate solo per abitudine e annoiandosi, ma diventa il tessuto vivo di questa vita, il respiro essenziale di questo dinamismo che ci riporta a colui che ci ha tanto amato, da tutta l’eternità”.
Dom Guillaume, La tua luce sulla mia strada. Un commento alla Regola di san Benedetto, Torino, Lindau, 2024, pp. 272, € 23,00.