Stoppelli, Filologia della letteratura italiana, 3a ed.
Filologia? Il suo compito primario è di restituire i testi alla loro forma originaria, dopo averli emendati dei guasti accumulati nell’attraversamento dei secoli.
Pasquale Stoppelli ha insegnato Filologia italiana alla Sapienza Università di Roma. Suoi principali interessi di studio sono la teoria e la pratica dell’edizione del testo, la filologia attributiva, l’applicazione delle tecnologie informatiche alla ricerca letteraria.
Con la prestigiosa casa editrice Carocci pubblica questo testo, nella sua 3a edizione aggiornata e ampliata, introduce ai metodi e alle tecniche di base del lavoro filologico, racconta le vicende dei manoscritti e delle stampe che hanno veicolato i testi, inserendoli così nel flusso concreto della storia.
“Il mestiere del filologo – scrive l’Autore nell’Introduzione – richiede un lungo apprendistato e un manuale di base non può andare molto oltre le informazioni sui principi e le procedure essenziali della disciplina. Ma quello che soprattutto si vorrebbe almeno sollecitare con questo libro è un’attenzione microanalitica al testo, e insieme indurre la persuasione che lo studio della letteratura fa i conti per prima cosa con la testualità, ossia con l’oggettività del testo, e solo dopo con le teorie e le ideologie”.
Il libro è strutturato in 9 capitoli e 5 Questioni:
1. La scrittura
2. Dal testo all’edizione
3. Filologia dei manoscritti
4. L’edizione unitestimoniale
5. Il metodo di Lachmann
6. Limiti del metodo di Lachmann
7. Filologia dei testi a stampa
8. Filologia d’autore
9. Altri aspetti testuali
Questioni
Q1. La tradizione della Divina Commedia
Q2. L’edizione dei testi non-finiti
Q3. Ecdotica di generi particolari
Q4. La filologia attributiva
Q5. La filologia e il digitale
Quando sono conservate le carte degli autori, compito della filologia è anche fare ordine al loro interno, chiarire il percorso creativo che ha portato dalla prima ispirazione al testo finito.
I manoscritti, le stampe antiche e moderne occupano dunque un posto centrale nello studio filologico della letteratura, inducono a considerare i testi nella loro materialità (il lessico, la lingua, la retorica, la metrica, l’intertestualità), presupposto ineliminabile di un’interpretazione storicamente fondata.
Ma la pratica filologica non è soltanto utile ai fini di un approccio corretto al testo letterario, è anche esercizio critico che educa ad analizzare, a confrontare, a fare attenzione ai dettagli, a orientare nella quotidianità, a essere consapevoli della realtà intorno a noi, a smascherare dogmatismi e false opinioni.
Pasquale Stoppelli, Filologia della letteratura italiana, 3a edizione, Roma, Carocci, 2024, pp. 242, € 24,00.