Antropologia digitale,  Internet

Benanti, Il crollo di Babele. Che fare dopo la fine del sogno di Internet?

Cosa attende l’uomo dopo il crollo di Babele?

Paolo Benanti, francescano del Terzo Ordine Regolare – TOR – e teologo, si occupa di etica, bioetica ed etica delle tecnologie: la gestione dell’innovazione, internet e l’impatto del Digital Age, le biotecnologie, le neuroscienze e le neurotecnologie. Presso la Pontificia Università Gregoriana ha conseguito nel 2012 il dottorato in Teologia morale e qui lavora come docente. La dissertazione di dottorato, dal titolo The Cyborg. Corpo e corporeità nell’epoca del postumano, ha vinto il Premio Belarmino – Vedovato. Ha fatto parte della Task Force Intelligenza Artificiale per coadiuvare l’Agenzia per l’Italia digitale, è presidente della commissione per valutare l’impatto dell’intelligenza artificiale sul giornalismo e l’editoria presso il Dipartimento dell’informazione ed editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è membro del High Level Advisory Board sulle intelligenze artificiali delle Nazioni Unite.

Con la qualificata casa editrice San Paolo pubblica questo volume descrivendo come nel primo decennio la società abbia costruito con Internet e gli smartphone una torre globale, culminata con le Primavere arabe del 2011, dove si è convinta che i mezzi digitali potessero unire e liberare popoli e democrazie.

“Il testo che segue – scrive l’Autore nell’Introduzione – cerca di ricostruire come e perché bisogna guardare ai primi venti anni del nostro secolo per capire il motivo per cui il simbolo della contemporaneità è la donnola del CERN, e non la nottola di Minerva”.

Il testo è suddiviso in 2 ampie sezioni per un totale di 9 capitoli:

1a sezione. Il sogno di Babele
2a sezione. Il crollo di Babele

Il racconto biblico della torre di Babele è divenuto un paradigma universale della nostra cultura: un progetto umano che, con la tecnologia, vuole unire gli esseri viventi in un’unica opera, cultura e lingua che, collassando, dà come esito la dispersione dei popoli e l’incapacità di intendersi. Questa immagine sembra ben descrivere le prime due decadi del secolo in cui viviamo.

Nella seconda decade, con l’avvento delle grandi platform e con la loro radicale necessità di monetizzare i dati degli utenti, il mondo ha assistito al crollo della torre: inquietudini, fake news, esaltazione dell’io e delle contrapposizioni che sfidano oggi il dibattito democratico e il mantenimento della pace culminate con le rivolte di Capitol Hill nel 2021.

Paolo BenantiIl crollo di Babele. Che fare dopo la fine del sogno di Internet?, Milano, San Paolo, 2024, pp. 320, € 22,00.