Politica,  Politica italiana

Zagrebelsky-Spataro-Pallante, Loro dicono, noi diciamo. Su premierato, giustizia e regioni

Domanda: a chi gioverebbero e chi penalizzerebbero le riforme costituzionali proposte dall’attuale governo?

Gustavo Zagrebelsky è professore emerito dell’Università di Torino.

Armando Spataro, magistrato dal 1975 al 2018 e componente del Csm dal 1998 al 2002, ha coordinato indagini sul terrorismo interno, su mafia, criminalità organizzata e sul terrorismo internazionale.

Francesco Pallante è professore ordinario di Diritto costituzionale dell’Università di Torino.

Con la qualificata casa editrice Laterza pubblicano questo volume spiegando perché le riforme proposte violano tre principi cardine della Costituzione: la partecipazione democratica, l’indipendenza della magistratura e l’uguaglianza tra i cittadini.

“Nelle questioni politiche – si legge nell’Introduzione – e soprattutto in quelle costituzionali che riguardano la convivenza pacifica di tante persone, la convergenza, il compromesso e la sintesi sono l’obiettivo da perseguire con costanza. Perseguire sì, raggiungere non sempre è possibile. Non lo è quando ciò che dispiace agli uni è precisamente ciò che piace agli altri e, all’opposto, ciò che dispiace agli altri è precisamente ciò piace agli uni. La perversa conseguenza è che l’argomentare le proprie idee ha la conseguenza di rinforzare quelle contrarie. È l’impasse di Antigone e di Creonte, l’una di fronte all’altro. E dunque? La risorsa del discorso di ragione sono i tanti perplessi, cioè i confusi che, tuttavia, non rinunciano a farsi un’idea propria e tra tutte cercano la migliore. A loro, non ai faziosi e neppure agli indifferenti, si rivolge questo libretto con i ragionamenti che contiene”.

Il testo è suddiviso in 3 sezioni.

Loro dicono: noi siamo i veri democratici perché vogliamo eliminare coloro che non sono eletti dal popolo, bisogna abolire i senatori a vita. La Patria non ha bisogno di loro e dei loro meriti e, se la vogliono “illustrare”, sono liberi di farlo a casa loro. Noi diciamo – scrive Zagrebelsky – che la governabilità, come l’intendono loro, ha bisogno di diffusa mediocrità. Secondo noi, l’abolizione dei senatori a vita è un simbolo, il simbolo della mediocrità di cui ha bisogno. La mediocrità, confinante con il conformismo, rende “disponibili”. Il regime dei mediocri è quello in cui la testa non si solleva al di sopra dei luoghi comuni diffusi capillarmente in tutti i regimi pastorali di cui s’è già detto”.

Gustavo ZagrebelskyArmando SpataroFrancesco PallanteLoro dicono, noi diciamo. Su premierato, giustizia e regioni, Bari, Laterza, 2024, pp. 216, € 15,00.