Codeluppi, La morte della cultura di massa
A partire dalla metà del Novecento, il processo d’industrializzazione della cultura ha fatto sorgere la cultura di massa.
Vanni Codeluppi è uno dei più importanti sociologi italiani e insegna Sociologia dei consumi all’Università di Modena e Reggio Emilia e Sociologia dei media all’Università IULM di Milano. Le sue ricerche riguardano principalmente l’analisi dei media, della cultura di massa e dei consumi.
Con la prestigiosa casa editrice Carocci pubblica questo testo mediante una dettagliata analisi non soltanto dei maggiori cambiamenti intervenuti, ma anche di alcuni fenomeni che caratterizzano in modo particolare la cultura di massa contemporanea.
“Il nostro obiettivo primario – scrive l’Autore – è di analizzare le caratteristiche della cultura di massa contemporanea”.
Il testo è così suddiviso:
1. L’industrializzazione della cultura
2. Il dibattito sulla cultura di massa
3. I tre livelli della cultura in Italia
4. La frammentazione della società e della cultura
5. Il postmoderno e le tecnologie digitali e mediatiche
6. La società dei flussi
7. La televisione degli ignoranti
8. Una nuova cultura globale e l’effetto Netflix
9. La “marvelizzazione” della cultura
10. La crisi della forma
11. Il culto del banale
12. Divertirsi da morire?
13. Verso il simulacro integrale
La cultura di massa ha ottenuto un notevole successo in tutti i principali paesi, ma, dopo la sua affermazione e diffusione in larga scala negli anni Sessanta e Settanta, nell’ultimo periodo ha dovuto affrontare una crisi dei suoi prodotti di fascia media.
Una crisi, cioè, di quei prodotti che ne costituiscono la vera essenza, determinando oggi sempre più chiaramente una “morte” della cultura di massa.
Vanni Codeluppi, Codeluppi, La morte della cultura di massa, Roma, Carocci, 2024, pp. 116, € 13,00.