Arfini, Che cos’è l’intersezionalità
Intersezionalità, termine introdotto nel 1989 dalla giurista e attivista statunitense Kimberlé Crenshaw.
Elia A. G. Arfini è assegnista di ricerca in Sociologia dei processi culturali e comunicativi nel Dipartimento di Scienze sociali e politiche dell’Università degli Studi di Milano.
Con la prestigiosa casa editrice Carocci pubblica questo saggio mostrando come l’intersezionalità aiuti a capire la complessità dei fattori che determinano la discriminazione dando forma agli sforzi per promuovere l’equità, l’inclusione e la giustizia.
“Scopo di questo percorso – scrive l’Autore – è presentare l’intersezionalità come processo critico e riflessivo, aperto a nuove interpretazioni e applicazioni, e come un impegno verso la giustizia sociale che richiede costanza vigilanza, critica e innovazione per navigare e trasformare le complessità del nostro tempo”.
Il testo è così suddiviso:
1. Genealogie dell’intersezionalità
2. Categorie e categorizzazione
3. Che differenza fa la differenza?
4. Disabilità, genere, sessualità
In un mondo sempre più consapevole delle dinamiche complesse che modellano le nostre esperienze sociali, l’intersezionalità si è affermata come uno strumento critico essenziale per comprendere come le disuguaglianze di genere, razza, classe, sessualità, età e abilità si influenzino a vicenda, plasmando le identità sociali e i sistemi di oppressione e privilegio.
Elia A. G. Arfini, Che cos’è l’intersezionalità, Roma, Carocci, 2024, pp. 128, € 13,00.