Casneda, Giovanni 20. Uno studio narrativo
Domanda: si crede vedendo o non vedendo il Risorto e i suoi segni?
Alessandra Casneda, monaca benedettina, insegna esegesi del vangelo di Giovanni presso lo Studio Teologico delle Benedettine Italiane annesso al Pontificio Ateneo S. Anselmo.
Con la prestigiosa casa editrice G&BPress pubblica questo testo, frutto della tesi di dottorato, nella Collana Analecta Biblica, n. 241.
“Lo studio – scrive l’Autrice nell’Introduzione – ha inteso fare chiarezza mosso da un’ipotesi: nel momento in cui l’Autore si appresta a chiudere il libro, congedandosi dal lettore con i racconti della risurrezione, mette precisamente a tema la questione di come si potrà ancora credere in Gesù senza poterlo più vedere nel tempo successivo al suo ritorno al Padre”.
Il capitolo 20 del vangelo di Giovanni si è trovato al centro di svariati interessi e, fra le discussioni che ne sono nate, compare anche quella relativa al ruolo del vedere nella nascita della fede pasquale.
Il macarismo di Gv 20,29 dichiara fonte di una felicità più che desiderabile la fede che nasce in assenza di visione, ma i protagonisti dei racconti pasquali godono tutti di un’esperienza di visione del Risorto o, perlomeno, dei suoi segni.
La questione appare cruciale per un vangelo che fin dai primi versetti afferma che la gloria di Dio si è fatta visibile nella carne del Logos (1,14). Quando Gesù, il Logos incarnato, non sarà più fisicamente presente, sarà ancora possibile credere in lui allo stesso modo in cui credettero quelli che lo videro con i propri occhi?
Alessandra Casneda, Giovanni 20. Uno studio narrativo, Roma, Gregorian & Biblical Press, 2023, pp. 425, € 40,00.