Benedetti (cur.), Eretiche ed eretici medievali
Eresia significa “scelta”: infatti, l’eretico medievale è un disobbediente rispetto al conformismo religioso.
Marina Benedetti insegna Storia del cristianesimo all’Università degli Studi di Milano. Si occupa di eresie, soprattutto al femminile, inquisizione e Ordini Mendicanti. Le sue ricerche si caratterizzano per l’attenzione alla conservazione e trasmissione delle “fonti della repressione” e per l’edizione di processi inquisitoriali.
Con la prestigiosa casa editrice Carocci ha curato questo volume sulla “scelta” ereticale nel medioevo che è anche una rivoluzione culturale che coinvolge chierici, donne e uomini, laiche e laici di strati sociali diversi: accanto ai più noti Bogomil, Arnaldo da Brescia, Valdo di Lione, Dolcino da Novara, John Wyclif, Jan Hus, ai valdesi, ai catari, ai templari, ai lollardi e agli hussiti, emergono numerose figure femminili, quali Guglielma, Margherita detta Porète, Margherita detta la bella, Giovanna d’Arco, oltre ad apostole e beghine.
“Nel Medioevo sono canonisticamente definiti eretici (al maschile) – scrive la Curatrice nell’Introduzione – uomini (e donne) attratti dalle Scritture e, più spesso, dal Vangelo: dal fascino irresistibile delle parole di Gesù di cui vogliono seguire e proporre l’insegnamento senza far parte per ciò di una istituzione ecclesiastica”.
Il testo è suddiviso in 4 parti per un totale di 16 capitoli:
Prima parte. Un’identità molteplice
Seconda parte. Silenzio delle donne, silenzio sulle donne
Terza parte. Eresia come «moto di cultura»
Quarta parte. Interpretazioni e immagini al rogo
L’attenzione posta dal volume all’identità nel medioevo, ma anche al riverbero nel XX secolo di termini metacronici – eresia/eretici – dimostra come le molteplici varianti della «disobbedienza» religiosa del passato continuino ad affascinare il presente e ad essere strumentalizzate.
Marina Benedetti (cur.), Eretiche ed eretici medievali, Roma, Carocci, 2023, pp. 416, € 39,00.