Ronconi, Gregorio Magno. Regola Pastorale
Questo testo mi ha particolarmente colpito in bene, perchè mentre lo leggevo, vedevo passare davanti ai miei occhi luoghi e ambienti chiamati a governare ed esercitare potere e a farmi dire: una copia di questo testo, su molte scrivanie, ci sta proprio bene. Aperto e sottolineato, però, non chiuso.
Marco Ronconi, docente di teologia all’Istituto Leoniano di Anagni, oltre a collaborare con il Centro Fede e Cultura ‘A. Hurtado’ della Pontificia Università Gregoriana, ha pubblicato con G&BPress un prezioso ed efficace testo come introduzione alla Regola Pastorale di papa Gregorio I (detto Magno), pensata e voluta innanzitutto dal papa per la cura delle anime.
“Il governo delle anime – scrive Ronconi nell’introduzione – è l’oggetto esplicito della trattazione – ovvero della Regola Pastorale – per il quale non tutti abbiamo le stesse responsabilità, ma dal quale nessuno è escluso. Il risultato finale fu di offrire un profilo di uomo di governo ed esperto in umanità, pastore e predicatore, vescovo e soprintendente“.
Dalla sua stesura (591) ad oggi sono passati 1430 anni. La freschezze delle parole di Gregorio Magno, e la loro lucentezza, rendono il testo della Regola Pastorale un necessario timone soprattutto per i tempi attuali e quelli futuri.
È un testo, la Regola Pastorale, che non conosce né rughe, né corrosione.
“Esercita bene il potere – scrive Gregorio nella Regola II,6 – chi è sollecito a prendere da esso ciò che aiuta e a sconfiggere ciò che seduce“. Una frase come questa, ad esempio, è di saggio orientamento e discernimento oggi per un genitore, un insegnante, un educatore, un amministratore delegato, un imprenditore, un sindaco, ecc.
Con questo testo introduttivo si deve a Ronconi la geniale intuizione nell’offrire a chiunque voglia addentrarsi – non solo ad esperti del settore – nel testo della Regola Pastorale. Nel contempo, questo breve e denso testo, consegna al lettore chiare chiavi di lettura per aprire la Regola e percorrerla per ciò che il lettore avverte come importante al suo servizio (di governo attuale, esempio a partire dall’essere papà e mamma verso i figli e loro stessi come per um vescovo in una diocesi), tralasciando il resto. Perché “non è il molto sapere che sazia e soddisfa l’anima, ma il sentire e gustare le cose interiormente” come mi insegna S. Ignazio, formato come guida di esercizi spirituali ignaziani alla scuola dei gesuiti (visto il contesto dove è pubblicato questo testo: la prestigiosa Gregoriana).
Auguro a questo testo di trovare diffusione soprattutto fuori gli ambienti universitari ecclesiastici, e delle aule di teologia, non perché non sia importante in esse la sua lettura (perché lo è). Ma penso innanzitutto all’ufficio del sindaco, dell’amministratore d’azienda, della preside d’istituto, dell’insegnante di italiano presentando Gregorio Magno come colui che, nel tempo attuale, ci mette in guardia da quanto precisa l’Autore: il “potere di governo, anche e soprattutto quello delle anime – e non solo – non è mai sbilanciato per sua natura verso il bene, per un motivo tanto semplice, quanto grave: è anch’esso sotto il regime del peccato originale“. E qui siamo tutti sulla stessa barca. Ecco, dunque, la trasversalità generazionale attuale del testo di Ronconi.
Marco Ronconi, Gregorio Magno. Regola Pastorale, Roma, Gregorian & Biblical Press, 2020, pp. 154, € 18,00.